Plus de 30 % des accidents du travail sont liés à une mauvaise posture ou à des gestes répétitifs, selon les données...
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Schiena o spalle? Solo il 10% dei lavoratori è a rischio su entrambi i fronti: cosa significa?
I disturbi muscoloscheletrici (DMS) sono una delle principali cause di assenteismo, ridotta produttività e ridotta qualità della vita per i lavoratori colpiti. Per poter prevenire i DMS, dobbiamo essere in grado di misurare i fattori di rischio. Per questo abbiamo progettato LEA, un'applicazione di analisi posturale che funziona semplicemente a partire da un video catturato con uno smartphone. LEA consente di identificare facilmente e rapidamente le posture a rischio sulla base degli algoritmi di stima della posa e del metodo ergonomico RULA. In questa newsletter condividiamo le lezioni apprese da LEA. |
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Schiena o spalle? Solo il 10% dei lavoratori in pericolo su entrambi i fronti.LEA è ampiamente utilizzato in Francia e nel resto del mondo. Sono già più di 30.000 le analisi effettuate da voi utenti LEA. Abbiamo notato che tra i video prodotti, il 37% mostrava elevati rischi posturali per la schiena, in tutti i settori di attività e in tutti i paesi messi insieme. Il 23% delle scene filmate, invece, presenta rischi posturali per le spalle. Così, poco più di un video su tre mostra una situazione a rischio per la schiena, e circa un video su quattro mostra una situazione a rischio per le spalle. D'altro canto solo il 10% delle scene girate mostrano situazioni rischiose sia per la schiena che per le spalle. |
Necessità di soluzioni mirate
Questi dati evidenziano un punto cruciale: i problemi posturali non sono necessariamente globali, ma spesso sono specifici di un’articolazione o di una zona del corpo.
Questa distinzione è importante per adeguare efficacemente le soluzioni di prevenzione. Ad esempio, compiti ripetitivi che sollecitano eccessivamente il tronco possono portare a dolori alla zona lombare, mentre quelli che coinvolgono le braccia possono causare tensione alle spalle. L’interesse di questa analisi è quindi quello di mirare le azioni sulle aree critiche al fine di ottimizzare la prevenzione dei DMS.
Questa constatazione alimenta una riflessione più ampia sull’ergonomia del lavoro, dove non bisogna cercare soluzioni generiche, ma piuttosto interventi specifici e mirati.
Esoscheletri passivi: una risposta adattata
Per soddisfare queste esigenze specifiche, riteniamo rilevante progettare esoscheletri passivi, ciascuno progettato per ridurre lo stress su una particolare area.
Ad esempio, un esoscheletro per la schiena aiuta a sostenere gli sforzi legati a posture difficili del tronco, mentre uno per le spalle allevia gli sforzi ripetitivi legati alla movimentazione dei carichi.
Ogni esoscheletro è quindi destinato a trattare un problema specifico e individuato.
Questo approccio consente di rispondere ai bisogni con agilità e a costi controllati, riducendo al contempo l’affaticamento e i rischi posturali. Nel lungo termine, l’obiettivo è promuovere il benessere sul lavoro mantenendo la produttività.
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Oltre la semplice postura
Naturalmente, oltre alle soluzioni specifiche per ogni zona del corpo, è fondamentale interrogarsi sull’organizzazione complessiva della postazione di lavoro. Anche la frequenza dei compiti, la durata delle posture rischiose o l’ambiente possono contribuire alla comparsa di DMS.
Pertanto, si raccomanda di adottare un approccio olistico, combinando sia soluzioni tecniche come gli esoscheletri, ma anche adattamenti organizzativi per ridurre gesti e posture.